Il “superminimo assorbibile” può essere assorbito, il che significa che se c’è un aumento pari al superminimo, il compenso totale non cambia. Questo deve essere specificato nel contratto di lavoro. Tipicamente, i superminimi individuali legati alla specifica professionalità e al merito del dipendente non sono assorbibili. L’assorbibilità può anche essere espressamente vietata dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), come nel caso del Contratto del Terziario Commercio, che prevede la non assorbibilità in caso di aumenti personali. Al contrario, un “superminimo non assorbibile” significa che l’importo extra riconosciuto ai lavoratori non viene assorbito o ridotto quando c’è un aumento dello stipendio base dovuto al rinnovo del contratto o a una promozione a un livello di inquadramento superiore. In queste circostanze, l’aumento previsto dal rinnovo del contratto viene aggiunto alla retribuzione base e l’ammontare del superminimo resta nel compenso dei lavoratori. Se il superminimo sia assorbibile o meno deve essere indicato negli accordi firmati dai lavoratori, parti sociali e datori di lavoro.
Cos’è il superminimo
Il superminimo è una quota della retribuzione riconosciuta al lavoratore in aggiunta alla retribuzione stabilita dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato in azienda.
Si tratta quindi di un importo extra corrisposto per riconoscere professionalità e capacità specifiche del lavoratore che vanno al di là di quanto previsto dal suo inquadramento contrattuale.
I superminimi possono essere:
- Individuali, se riconosciuti al singolo lavoratore
- Collettivi, se interssano una categoria di lavoratori
In genere vengono corrisposti mensilmente insieme alla retribuzione contrattuale.
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Quando il superminimo è assorbibile
Il superminimo può essere contrattualizzato come assorbibile.
In questo caso, se interviene un aumento retributivo dovuto:
- Al rinnovo del CCNL
- Alla promozione del lavoratore a un livello contrattuale superiore
- All’anzianità di servizio
L’aumento retributivo conseguente assorbe, del tutto o in parte, il superminimo.
Ad esempio:
- Il lavoratore percepisce una retribuzione di 2000 euro, di cui 300 euro di superminimo
- In caso di aumento contrattuale del 3%, la sua retribuzione passerebbe a 2060 euro (2000 + 3%)
- Ma poiché il superminimo è assorbibile, la retribuzione effettivamente corrisposta resta di 2000 euro: l’aumento del 3% assorbe il superminimo
Quando il superminimo non è assorbibile
Al contrario, il superminimo può essere contrattualizzato come non assorbibile.
In questo caso, in presenza di aumenti retributivi dovuti al CCNL, alla promozione o all’anzianità, il superminimo si somma agli aumenti previsti, incrementando la retribuzione complessiva del lavoratore.
Riprendendo l’esempio di prima:
- Il lavoratore percepisce 2000 euro, di cui 300 euro di superminimo non assorbibile
- In caso di aumento contrattuale del 3%, la sua retribuzione passerebbe a:
- 2000 euro (retribuzione base) + 60 euro (3% di aumento contrattuale) + 300 euro (superminimo) = 2360 euro
Il superminimo non assorbibile, dunque, si aggiunge all’aumento retributivo previsto dal contratto.
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Cosa dice il CCNL
L’assorbibilità o meno del superminimo è generalmente definita dalla contrattazione individuale tra datore di lavoro e lavoratore al momento dell’assunzione o del riconoscimento del superminimo.
Tuttavia, alcuni Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro precisano espressamente che gli aumenti contrattuali non possono assorbire i superminimi. È il caso ad esempio del CCNL del Terziario Distribuzione e Servizi.
In questi casi, anche se il singolo contratto individuale prevede l’assorbimento, questo non può avvenire in contrasto con quanto stabilito dal CCNL.
Riferimenti normativi
Il tema del superminimo e della sua assorbibilità è disciplinato da:
- Articolo 2121 del Codice Civile: definisce il principio di inderogabilità del trattamento economico minimo previsto dal CCNL
- Articolo 36 della Costituzione: sancisce il diritto del lavoratore a una retribuzione proporzionata e sufficiente
Oltre che dai singoli Contratti Collettivi Nazionali di riferimento.
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Considerazioni finali
La gestione dei superminimi in caso di aumenti contrattuali o di carriera può avere un impatto significativo sul costo del lavoro per le aziende. È quindi importante definire con chiarezza fin da subito, al momento dell’assunzione o dell’attribuzione del superminimo, se lo stesso sarà assorbibile o meno in futuro.
Dal punto di vista del lavoratore, ovviamente, la clausola di non assorbibilità garantirà nel tempo un incremento maggiore della propria retribuzione.
Entrambe le parti dovranno quindi valutare con attenzione vantaggi e svantaggi dell’inserimento o meno della clausola di assorbimento del superminimo.
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