Cosa Vuol Dire Superminimo Individuale Non Assorbibile

Il superminimo individuale non assorbibile è una componente della retribuzione riconosciuta ad alcuni lavoratori che si aggiunge al trattamento minimo previsto dai contratti collettivi nazionali di lavoro.

Si tratta di una somma di denaro definita “non assorbibile” in quanto non viene ridotta o eliminata a seguito di eventuali aumenti futuri del minimo salariale stabilito per ciascun settore professionale. Rimane quindi acquisita stabilmente al lavoratore.

Cos’è il superminimo individuale

Il superminimo individuale è una quota della retribuzione complessiva di un lavoratore dipendente che eccede il trattamento economico minimo previsto dalla contrattazione collettiva.

Può essere riconosciuto sia per le capacità e le competenze del singolo lavoratore, sia per l’onerosità delle mansioni svolte in casi particolari.

Ad esempio, un impiegato amministrativo inquadrato al 3° livello del CCNL Commercio potrebbe ricevere un superminimo per la conoscenza di più lingue straniere utili all’azienda. Oppure un magazziniere potrebbe ottenere una quota aggiuntiva di retribuzione per svolgere anche mansioni faticose di carico e scarico.

L’erogazione del superminimo avviene su base individuale ed è indicata esplicitamente nel contratto di assunzione o comunicata successivamente per iscritto al lavoratore.

Caratteristiche del superminimo non assorbibile

La caratteristica distintiva del superminimo non assorbibile è che non viene riassorbito o ridotto in caso di aumenti contrattuali futuri del minimo tabellare.

Facciamo un esempio:

  • Mario viene assunto come impiegato al 3° livello del CCNL Commercio con uno stipendio base di 1.800 euro
  • Nel contratto individuale gli viene riconosciuto anche un superminimo non assorbibile di 200 euro
  • La sua retribuzione totale mensile sarà quindi di 2.000 euro

Dopo un anno il contratto nazionale viene rinnovato e gli stipendi tabellari aumentano del 2,5%.

  • Il nuovo minimo contrattuale per il 3° livello diventa 1.845 euro
  • Ma il superminimo individuale di Mario rimane invariato a 200 euro
  • Quindi la sua nuova busta paga sarà di 1.845 + 200 = 2.045 euro

Come si può notare, gli aumenti del minimo di categoria non intaccano il superminimo non assorbibile, che si aggiunge semplicemente alla nuova retribuzione base.

Differenze con il superminimo assorbibile

Esiste anche la figura del superminimo assorbibile, che a differenza di quello non assorbibile, può invece essere riassorbito in tutto o in parte dagli aumenti contrattuali futuri.

Ad esempio, se nel caso precedente il superminimo di Mario fosse stato classificato come assorbibile, con l’aumento del minimo tabellare a 1.845 euro il suo superminimo sarebbe stato ridotto a 155 euro, in modo da mantenere invariata la retribuzione complessiva a 2.000 euro.

La sua nuova busta paga sarebbe quindi composta da:

  • Minimo contrattuale: 1.845 euro
  • Superminimo: 155 euro
  • Totale: 2.000 euro

Come si può notare, la differenza principale sta nel fatto che il superminimo non assorbibile rimane un importo fisso e non cambia, mentre quello assorbibile può variare in base agli aumenti del trattamento minimo collettivo.

Ruolo del contratto individuale

Perché un superminimo possa essere definito “non assorbibile” è necessario che questa caratteristica sia espressamente indicata e concordata nel contratto di assunzione o comunicata per iscritto in un secondo momento al lavoratore.

In assenza di tale precisazione, il superminimo si considera generalmente assorbibile.

Questa regola vale sia per i contratti individuali che per quelli collettivi. Ad esempio, un contratto integrativo aziendale potrebbe prevedere superminimi non assorbibi per specifiche figure professionali presenti nell’organico.

In definitiva, affinché si possa parlare correttamente di superminimo non assorbibile è indispensabile che la sua natura e le relative caratteristiche siano chiaramente indicate al lavoratore in forma scritta.